sono un docente dell' ITI Giordani di via
Caravaggio 184 in Napoli: un istituto tecnico considerato prestigioso per la sua
antica scuola di indirizzo chimico e più recente di indirizzo informatico; in
questi giorni il corpo docente, gli studenti e le loro famiglie stanno vivendo
momenti di poca serenità e direi di apprensione perchè le voci che si
rincorrevano da un paio di mesi si sono trasformate in realtà in relazione alla
volontà della amministrazione provinciale di Napoli di mettere in essere lo
"movimentazione" del nostro istituto presso il plesso in cui attualmente opera
l' ITI Striano in via S. Domenico, per far ospitare nella nostra sede, da 40
anni, di via Caravaggio, il liceo Tito Lucrezio Caro, attualmente ubicato presso una
struttura in affitto in via Manzoni, nella zona di Posillipo, e ciò, a detta di molti tra cui sindacalisti della FLC-CGIL, a
causa di forti pressioni politiche non meglio specificate. Ttengo a
precisare che la delibera provinciale 659 del 22/10/12 parla di accorpamento prima ancora che
le autorità regionali lo abbiano sancito attribuendosi, quindi, una prerogativa che non ha.
Guardi, signor Ministro, una istituzione scolastica
vive di rapporti empatici molto forti, e questi coinvolgono il luogo dove
l'istruzione viene impartita e al di là dei problemi logistici di trasferire
laboratori specialistici in una struttura non adeguata ed attrezzata, esistono
problemi legati alla memoria, la memoria di chi ha dato molto per quella scuola
ed ora non c'è più: abbiamo per esempio un'aula dedicata al giovane Sequino, un
nostro studente ucciso dalla camorra a cui ogni anno dedichiamo un premio alla
memoria per la legalità , ed un albero dedicato ad un nostro caro collega, morto
di scuola, perchè di scuola non solo si vive ma si può anche morire; e tutto ciò
non può esser liquidato in due righe di un freddo comunicato amministrativo. Il
rischio è di un forte scontro perchè l'impressione è di voler favorire i ricchi
figli della borghesia collinare a discapito dei figli dei proletari delle
periferie e questo, forse solo in funzione elettorale. Sappia che questa vicenda mi addolora, umanamente e
professionalmente
cordialmente
Aniello Margiotta